Come si finanzia l’innovazione? Uno sguardo all’estero
La settimana scorsa il governo francese ha annunciato di aver mobilitato cinque miliardi di euro di investimenti istituzionali per finanziare l’innovazione e lo sviluppo delle startup locali del settore tecnologico. Un pool di assicurazioni e banche si è impegnato a raccogliere fondi per le start up francesi più promettenti. L’obiettivo è di offrire loro migliori prospettive sui mercati azionari e attirare investitori esteri.
Due miliardi saranno destinati a startup con un modello di business già consolidato. I restanti tre miliardi saranno utilizzati per finanziare fondi gestiti da asset manager specializzati in investimenti in titoli tecnologici quotati. Per la raccolta, le istituzioni attingeranno da strumenti di risparmio come le assicurazioni sulla vita. Nel solo 2016 le compagnie assicurative francesi hanno finanziato il settore produttivo per oltre 1.400 miliardi di euro.
Private Equity e Venture Capital in Italia
I risultati dell’analisi condotta da AIFI in collaborazione con PwC Deals, sul mercato italiano del private equity e venture capital, mostrano che il primo semestre 2019 ha registrato una raccolta indipendente pari a 410 milioni di euro (-75% rispetto al I sem 2018). Se si escludono i large e mega deal, l’ammontare risulta pari a 1,9 miliardi di euro (+39% rispetto al I sem 2018). Gli investimenti in venture capital, invece, sono stati pari a 103 milioni di euro (+7% rispetto al I sem 2018).
Eppure…le PMI italiane sono un mercato tipico da private equity, soprattutto in tempi di credit crunch in cui le banche tendono a limitare la concessione di finanziamenti. In Italia, l’interesse da parte di fondi pensione, casse di previdenza e assicurazioni nei confronti del private capital è ancora limitato. Tra le fonti di raccolta riportate dalla ricerca AIFI, il settore pubblico e i fondi sovrani pesano per il 31%. I fondi pensione e le casse si fermano al 18%, così come gli investitori individuali e i family office. E quindi come fare per finanziare l’innovazione?
Il modello francese: investire nelle imprese
Non serve andare nella Silicon Valley. Basta guardare ai nostri vicini d’oltralpe per trovare un ambiente adatto alla nascita e allo sviluppo delle imprese. Secondo il Global Start up Ecosystem Report 2019 (GSER) di Startup Genome che classifica i principali ecosistemi di startup in tutto il mondo, Parigi si colloca tra i primi 10.
Il cuore pulsante dell’innovazione francese oggi è la French Tech. Si tratta si una community, voluta dal governo francese, che riunisce imprenditori, investitori, incubatori, associazioni ed enti pubblici che supportano le imprese finanziando così l’innovazione.
Nel I semestre del 2019, il totale investito nelle start-up della French Tech è stato pari a 2,8 miliardi di euro distribuiti su 387 round (in crescita del 43% e del 18% rispetto al semestre precedente). Per capire la portata del fenomeno in atto: i fondi raccolti nella prima metà del 2019 (2,8 miliardi di euro) superano di 200 milioni di euro quelli raccolti in tutto il 2017 (2,6 miliardi di euro).
Fonte: EY French venture Capital Barometer S1 2019
October inserita nell’elenco delle Next40, le 40 start-up francesi a più alto potenziale di crescita
October è stata inserita nel gruppo Next40, la classifica francese delle 40 start-up francesi a più alto potenziale di crescita che aspirano a diventare leader a livello mondiale nel settore delle nuove tecnologie. Saranno pertanto oggetto di particolare attenzione da parte del governo al fine di sostenerne lo sviluppo. Ma questo è solo l’inizio, visto che entro il 2020 si aggiungeranno altre 80 aziende per formare la French Tech 120.
Sergio Zocchi, CEO October Italia: “Siamo orgogliosi che October sia stata inserita nell’elenco delle 40 start-up selezionate dal governo francese. Anche se lanciata dal governo francese, quest’iniziativa ha un’impronta europea e ci auguriamo possa essere di ispirazione anche per l’Italia nello sforzo comune di costruire un ecosistema europeo di leader tecnologici ”.