Questo mese l’osservatorio crowdinvesting della School of Management del Politecnico di Milano ha presentato il quaderno di ricerca “La finanza alternativa per le PMI in Italia”. Lo studio fa una fotografia del mercato italiano, sottolineando l’importanza che possono avere i canali di finanziamento alternativi rispetto al credito bancario.
Qual’è la dimensione del mercato?
Negli ultimi 2 anni i canali di finanza alternativa hanno mostrato segnali di crescita, sia analizzando i volumi raccolti che il numero di operazioni compiute. Nonostante ciò, il quaderno evidenzia come le dimensioni del mercato risultano essere ancora ridotte rispetto ad altri contesti europei come quello tedesco o francese.
L’accesso al credito per le PMI italiane rimane, dunque, fortemente banco-centrico. Negli imprenditori italiani manca ancora una piena consapevolezza delle opportunità che possono derivare da una diversificazione delle fonti di finanziamento tramite i canali di finanza alternativa: secondo il Survey on the Access to Finance of Enterprises della Commissione Europea il 29% delle PMI tedesche ritiene di avere buone possibilità di ottenere un finanziamento da canali alternativi rispetto al credito bancario. Nel nostro paese, dove questi strumenti non hanno ancora raggiunto un elevato tasso di penetrazione, la percentuale è del 9%.
Quali sono i segmenti più importanti?
Un’altra considerazione importante che emerge dallo studio riguarda le dinamiche che hanno recentemente interessato il mercato. Se in passato il canale più importante veniva rappresentato dai fondi di investimento, oggi il ruolo di capofila spetta alla categoria dei mini-bond.
La ricerca, inoltre, mostra l’affermazione delle piattaforme Fintech che, seppur con importanti differenze operative, si pongono come soluzione di finanziamento alternativa rispetto al canale bancario. L’Invoice trading rappresenta il cluster più rilevante, l’unico nel quale i volumi erogati sono vicini a quelli di altri paesi europei. Discorso diverso per il p2p lending: i volumi erogati in Italia nel 2018 sono esigui se paragonati al mercato UK dove solo nel secondo trimestre di quest’anno questo canale ha erogato più di 1 miliardo di euro. Si evidenzia però un importante trend di crescita: i flussi erogati in Italia sono cresciuti del 60% rispetto all’anno precedente.