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Risparmiare o investire?

Risparmiare o investire, quante volte ci siamo posti questa domanda?

Dopo la crisi finanziaria del 2007, i tassi di interesse garantiti dai depositi su conto corrente hanno subito un drastico calo. Frustrata da questa forte diminuzione ma al contempo priva di un’adeguata alfabetizzazione finanziaria, la maggioranza dei risparmiatori rimane ancora oggi ancorata per lo più al risparmio liquido.

È quanto emerge dall’ultima indagine effettuata da J.P.Morgan su un campione proveniente da Gran Bretagna, Belgio, Italia, Spagna, Germania e Austria.

Un’abitudine consolidata

La ricerca evidenzia come nel corso dell’ultimo decennio le abitudini dei risparmiatori europei siano rimaste sostanzialmente invariate. 8 persone su 10 si sono qualificate come risparmiatori e quasi altrettante hanno ammesso di non conoscere nemmeno un prodotto di investimento. Soltanto il 7% degli intervistati ha dichiarato di essersi orientato verso strumenti di investimento che possano garantire un ritorno stabile. 

La maggioranza degli intervistati è consapevole del rendimento estremamente basso derivante dai depositi su conto corrente e la metà si dichiara del tutto insoddisfatta della performance dei propri risparmi

Preservare o incrementare il capitale?

Questa insoddisfazione non sembra tuttavia tradursi in un’inversione di tendenza, nemmeno per il prossimo futuro. Il 40% del campione ritiene che sia più importante preservare il capitale piuttosto che incrementarlo. Un ulteriore 30% appare comunque molto cauto, preferendo un ritorno minimo ad un’elevata volatilità.

Sempre parlando del futuro, sembra anche che i risparmiatori non nutrano grandi aspettative nei confronti di un possibile aumento dei rendimenti. Il 62% ritiene che i tassi di interesse non aumenteranno nel breve periodo. Questo sentimento risulta ancora più accentuato per circa un quarto del campione, che si dice preoccupato per una possibile perdita di valore. Ciononostante, non dispone di una soluzione per aumentarne il rendimento.

Serve una maggiore consapevolezza

In generale, la tendenza appena descritta risulta favorita principalmente da due fattori: da un lato la scarsa cultura finanziaria, dall’altro una generalizzata avversione al rischio.
Una persona su quattro ha dichiarato di non avere alcuna conoscenza degli strumenti finanziari e di volersi tenere il più lontano possibile dagli investimenti, una su cinque invece non vi si avvicina per paura delle fluttuazioni del mercato e della possibile perdita di capitale connessaDallo studio emergono poi altre due categorie di risparmiatori: quelli che semplicemente non hanno mai pensato di investire i propri risparmi (17%) e quelli che si dicono interessati a farlo ma sono frenati dall’assenza di una consulenza affidabile a riguardo (11%).

Italiani, popolo di risparmiatori?

Si direbbe proprio di sì: stando ai risultati della ricerca, l’Italia è il paese con il minor numero di investitori (circa il 13% degli intervistati contro una media europea del 24%). In particolare, nel nostro paese risulta molto elevata l’avversione al rischio, prossima al 60% laddove nel resto d’Europa la media si attesta intorno al 40%. Anche in Italia insomma, i risultati confermano la necessità di maggiore informazione e consulenza riguardo agli strumenti finanziari.

P2P lending: una nuova opportunità di investimento per il 2019

Oggi, grazie al crescente sviluppo del panorama Fintech, i risparmiatori hanno a disposizione una serie di strumenti sempre più innovativi per la gestione dei propri investimenti. Uno di questi è il P2P lending che offre ai privati la possibilità di far fluire i propri risparmi a favore delle PMI sostenendo così l’economia reale. Di ritorno, i prestatori possono ottenere rendimenti interessanti, soprattutto se paragonati ad altre tipologie di investimento. Inoltre, questa innovativa asset class non è soggetta alle fluttuazioni dei mercati finanziari. Grazie alla loro semplicità e trasparenza, le piattaforme di P2P lending permettono ai privati di investire i propri risparmi direttamente e in modo autonomo.
Su October i prestatori prestano i propri risparmi alle PMI europee, a fianco di investitori istituzionali, ottenendo ogni mese un rimborso di capitale e interessi. October permette di scegliere di volta in volta a quali imprese prestare: ogni progetto viene pubblicato 48h prima dell’apertura alla sottoscrizione, così che i prestatori possano fare sempre una scelta consapevole.

Apri il tuo conto

Attenzione:  Prestare denaro alle imprese comporta un rischio di perdita del capitale e richiede l’immobilizzazione dei tuoi risparmi. Non prendere in prestito somme oltre le tue capacità di rimborso.