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Tasso di default e rendimento: intervista al Direttore Credito

A 4 anni dalla nascita di October, molti prestatori ci interrogano a proposito della salute del nostro portafoglio. Abbiamo selezionato le domande più ricorrenti e le abbiamo poste al nostro Direttore Credito europeo. Nel corso della nostra intervista, Marc ha condiviso una serie di informazioni relative all’evoluzione del nostro modello di rating e del nostro processo di recupero crediti. 

Un po’ di contesto: come sono calcolate le nostre statistiche sui default e alcuni approfondimenti sul nostro approccio.

Le statistiche relative alla salute del portafoglio sono disponibili sul nostro sito web a questa pagina e vengono aggiornate mensilmente.

In caso di ritardo di pagamento applichiamo una svalutazione al capitale residuo del progetto. La svalutazione sarà più elevata quanto maggiore sarà il ritardo di pagamento (il principio è che più il ritardo si protrae, minore sarà la probabilità di rimborso). La svalutazione in caso di ritardo di pagamento è stabilita secondo lo schema seguente:

  • progetti con meno di 30 giorni di ritardo: 40% di svalutazione;
  • progetti con un ritardo compreso tra 30 e 120 giorni: 80% svalutazione;
  • Progetti con oltre 120 di ritardo o interessati da una procedura di recupero giudiziale (progetti in default): 100% di svalutazione.

Le svalutazioni sui progetti in ritardo o in default influenzano anche il Tasso Interno di Rendimento (TIR). Esse hanno un impatto sui guadagni indicati nella pagina portafoglio, poiché sono considerate come perdite potenziali. Occorre tenere presente che si tratta sempre di una previsione: anche in caso di default potrebbe essere comunque possibile recuperare l’importo dovuto dalla società, parzialmente o anche totalmente.

Riteniamo che l’applicazione di una svalutazione non appena si verifica un ritardo di pagamento sia il modo migliore per essere trasparenti sullo stato di salute del tuo portafoglio in qualsiasi momento.

Perché il numero di default è cresciuto tra il 2018 e il 2019?

Marc: dopo 48 mesi di attività e oltre 600 operazioni finanziate è del tutto normale che si verifichino dei default all’interno del portafoglio man mano che questo evolve. La domanda che bisogna porsi è se ciò avvenga o meno secondo le previsioni. La presenza di default all’interno del nostro portafoglio può essere ricondotta principalmente a 4 fattori:

  • comportamenti disonesti da parte degli imprenditori, i quali hanno interessato 7 progetti;
  • rischio legato finanziamento dell’acquisizione di un ramo d’azienda o di una società: i progetti interessati sono 18;
  • settori di attività che presentano un rischio elevato:
    • edilizia (8 progetti),
    • panificazione (3 progetti),
    • ristorazione (2 progetti);
  • regioni/aree geografiche che presentano un rischio maggiore: i default sono 5.

Vorrei comunque ricordare che il prestito alle PMI non è privo di rischi ed è indispensabile che i prestatori ne siano pienamente consapevoli. L’abbiamo detto molte volte ma vorrei cogliere l’occasione per ribadirlo nuovamente: la diversificazione del portafoglio è fondamentale, poiché si tratta della migliore strategia per minimizzare il rischio di perdita.

Cosa si intende per comportamenti non conformi? 

Marc: Parliamo di comportamenti non conformi quando la società (il CEO, il CFO o il revisore contabile) altera deliberatamente le informazioni fornite a October per l’analisi del progetto. Queste alterazioni possono comportare: informazioni inesatte sullo stato di salute dell’azienda, false dichiarazioni, frodi interne, falsificazione o alterazione dei bilanci aziendali.

Bisogna tener presente che questi episodi riguardano tutti gli stakeholder di qualsiasi società (banche, creditori, clienti, fornitori, dipendenti, ecc.). Quasi sistematicamente, in una situazione di questo tipo, il finanziamento non viene utilizzato per il progetto dichiarato e di conseguenza non genera i ricavi previsti nella nostra analisi. In questi casi i ritardi di pagamento sopraggiungono molto presto.

Quali sono le azioni attuate da October in questi casi?

Marc: per i 7 progetti interessati da comportamenti disonesti da parte delle imprese abbiamo intrapreso azioni di vario genere:

  • per 4 progetti abbiamo avviato un procedimento penale e per 3 di essi siamo già riusciti a recuperare completamente il capitale residuo dei prestatori. Inoltre, per 2 di questi 3 progetti i responsabili si trovano in carcere.
  • Per 1 progetto il recupero è avvenuto in via amichevole (senza dover fare ricorso al procedimento penale).
  • Per i 2 rimanenti stiamo valutando le azioni da intraprendere insieme ai nostri avvocati.

Ci sono settori di attività che presentano una rischiosità più elevata?

Marc: Abbiamo identificato 3 settori per i quali esiste un rischio maggiore di quanto atteso:

  • il settore dell’edilizia: è un settore molto ciclico. Le grandi imprese sono meglio attrezzate per gestire la fatturazione dei loro clienti. Le piccole imprese si concentrano totalmente sulla gestione delle attività quotidiane e hanno una maggiore difficoltà nella fatturazione ai clienti, il che può comportare uno stress di liquidità;
  • il settore della panificazione e della ristorazione: in questi settori i clienti sono particolarmente fedeli ai gestori dell’attività (possiamo parlare di clientela intuitu personae). Nel caso di un’acquisizione quindi, il numero di potenziali clienti potrebbe essere sovrastimato.

Vale la pena sottolineare che questi settori presentano rischi maggiori in generale: ad esempio, le imprese di costruzione hanno un tasso di default più elevato anche nei confronti dei canali di finanziamento tradizionali (a questo proposito, le statistiche ufficiali di Banque de France sono disponibili qui). Nella nostra analisi abbiamo sempre tenuto in considerazione questo fattore, ma abbiamo appreso che quando le imprese si rivolgono a una piattaforma di finanziamento il rischio è ancora più accentuato.

Ci sono tipologie di finanziamento che presentano un tasso di default più elevato?

Marc: Come ho già detto in precedenza, il finanziamento di acquisizioni presenta un rischio più elevato rispetto ad altre tipologie. Ciò è dovuto principalmente a rischi di contenzioso tra venditore e acquirente con conseguenti problemi di liquidità per quest’ultimo. Questi contenziosi sono sistematicamente dovuti a false dichiarazioni riguardanti le attività acquistate: debiti non comunicati dal venditore, vendita di un portafoglio clienti che il venditore sta in realtà gestendo attraverso un’altra entità commerciale, tensioni sociali all’interno dell’azienda, ecc.

Esiste una correlazione tra default e aree geografiche?

Marc: Abbiamo effettivamente individuato una serie di aree a più alto rischio. Si tratta di aree in cui:

  • i comportamenti di pagamento da parte delle piccole imprese sono più incerti;
  • i tempi di rimborso sono più lunghi;
  • il processo di recupero crediti presenta maggiori difficoltà.

Intendete introdurre garanzie sulle imprese o offrire un’assicurazione ai prestatori?

Marc: Per alcuni progetti richiediamo già una serie di garanzie (e lo abbiamo fatto sin dalla nascita di October), come la postergazione del finanziamento soci, garanzie a prima richiesta e la subordinazione di obbligazioni convertibili.

Dall’aprile 2018 alcuni progetti italiani sono coperti dal Fondo di Garanzia per le PMI. In caso di default la garanzia copre almeno il 40% dell’importo del finanziamento. Questa misura offre un certo grado di protezione, aiutando le PMI ad accedere al credito e riducendo il rischio per i prestatori.
Per saperne di più sul Fondo di Garanzia per le PMI puoi consultare questo tutorial.

A settembre 2018 abbiamo anche deciso di adottare sistematicamente delle garanzie per il finanziamento di acquisizioni, come pegni su azioni o su rami aziendali, al fine di allineare gli interessi dei prestatori e dell’impresa. Queste condizioni sono precisate nel contratto di finanziamento e ora abbiamo deciso di inserirle anche nella descrizione del progetto.

Attualmente non offriamo alcun tipo di assicurazione ai prestatori per 2 motivi:

  • il primo è che la nostra esperienza passata ci ha portato a credere che non sia facilmente attivabile, perché i criteri di ammissibilità sono molto rigidi. Nel 2016, abbiamo acquisito il portafoglio di un concorrente francese che aveva stipulato un’assicurazione su una parte dei propri prestiti. Nell’ambito della gestione di questo portafoglio non siamo stati in grado nemmeno una volta di attivare l’assicurazione per le società che ne erano coperte. Il contratto assicurativo infatti era stato costruito in modo tale da rendere improbabile l’attivazione della garanzia;
  • il secondo è che questo tipo di assicurazione comporta costi molto elevati.

Ci sono state misure correttive nella determinazione dei rating delle imprese?

Marc: Per quanto riguarda il finanziamento delle operazioni di acquisizione, oltre alle garanzie, da settembre 2018 abbiamo sviluppato ulteriori linee guida interne di cui teniamo conto durante la nostra analisi: 

  • rischio di governance: se l’acquirente non fa parte della società che sta rilevando, il rating del progetto viene abbassato. Questo avviene anche se l’acquirente ha una lunga esperienza nel settore. Acquisire un’attività esistente si può considerare come l’inizio di una nuova attività.
  • maggiore capacità di rimborso per assorbire il rischio dell’operazione: la capacità minima di rimborso delle imprese che intendono acquisire una nuova attività deve superare almeno del 20% il rapporto che solitamente richiediamo ai nostri clienti. Vogliamo che le imprese siano abbastanza redditizie da essere in grado di far fronte ai rischi di un’acquisizione.

Per quanto riguarda i settori più a rischio abbiamo adottato le seguenti misure:

  • nel settore edilizio collaboriamo soltanto con imprese con rating B che abbiano un fatturato minimo di diversi milioni di euro. Riteniamo che le imprese più grandi gestiscano i propri clienti in modo più efficiente. Abbiamo anche stabilito una durata massima di 3 anni per mitigare la ciclicità del settore;
  • per il finanziamento delle acquisizioni di panetterie e società di catering abbiamo reso i criteri di idoneità più severi rispetto a prima (soprattutto sul fatturato, sul margine operativo e sul valore degli attivi).

Misure correttive analoghe sono state adottate anche per le aree geografiche a rischio:

  • abbiamo stabilito livelli minimi per quanto riguarda le dimensioni della società (in termini di numero di dipendenti, fatturato, livello di attività);
  • in queste regioni abbiamo sospeso l’erogazione di finanziamenti a società appartenenti ad alcuni settori industriali.

Per quanto riguarda la prevenzione di comportamenti fraudolenti, svolgiamo regolarmente workshop interni per identificare modelli che ci permettano di essere meno esposti. Inoltre, collaboriamo attivamente con i governi per rendere efficiente la condivisione delle informazioni sulle frodi, sempre nel rispetto del diritto alla privacy dei nostri potenziali clienti. Nel nostro tutorial relativo alla selezione dei progetti abbiamo già fornito alcune informazioni sulla nostra attività di prevenzione della frode.

Fino a che punto si spingerà October per recuperare il credito dei prestatori?

Marc: Tutto il management di October (io compreso) presta sistematicamente a tutti i progetti pubblicati. Ad oggi abbiamo prestato in totale 8,85 milioni di euro. Ciò significa che i nostri interessi sono pienamente allineati a quelli dei prestatori.

Intraprenderemo qualsiasi azione sarà necessaria per il recupero, agendo anche in sede giudiziale se necessario, in particolar modo in caso di comportamenti fraudolenti o in malafede da parte delle imprese, e ci faremo carico delle spese legali qualora non dovessimo riuscire a recuperare il capitale. 

Se vuoi saperne di più sulle nostre procedure di recupero puoi consultare questo tutorial.

Qual è l’impatto dei default sul rendimento del portafoglio October?

Marc: I prestatori possono sempre consultare il TIR (Tasso Interno di Rendimento) al netto dei default sulla nostra pagina statistiche:

Dalle statistiche si può notare che il TRI al netto dei default è pari al 4,61% (a fronte di un TRI iniziale del 5,99%). Questo è il TRI che si avrebbe qualora si fosse prestato lo stesso importo a tutti i progetti pubblicati su October dall’inizio ad oggi. La differenza tra il TRI iniziale e il TRI post-default è pari a -1,38%: questa percentuale rappresenta l’impatto dei default sul rendimento complessivo del portafoglio, che rimane positivo.

Questa tabella ci porta a 2 conclusioni:

  • la diversificazione del portafoglio di prestiti è fondamentale;
  • sebbene il tasso di default abbia raggiunto un livello più elevato del previsto, il TRI netto del portafoglio globale di October rimane ampiamente positivo.