La digitalizzazione è un fenomeno ineluttabile che sta diventando parte integrante della nostra esistenza. Le nuove soluzioni digitali si stanno diffondendo molto rapidamente, ma sarebbe sbagliato pensare che tutte le aziende si siano adattate a questa transizione digitale.
Gli Stati membri dell’UE hanno compiuto progressi nel campo della digitalizzazione, anche se il quadro generale risulta eterogeneo. Il divario tra i paesi all’avanguardia dell’UE e quelli nella fascia bassa della classifica rimane ampio e con margini di miglioramento.
Infatti, tutti gli Stati membri dovranno compiere sforzi in modo coordinato per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030 nel Decennio digitale europeo.
Qual è quindi lo stato attuale di digitalizzazione dei Paesi europei? Scopriamolo analizzando insieme i risultati del DESI, il Digital Economy and Society Index!
Cos’è la digitalizzazione delle PMI e perché è diventata fondamentale?
La digitalizzazione delle PMI è diventata sempre più importante negli ultimi anni. Questo processo si riferisce all’integrazione della tecnologia digitale nei processi aziendali, come la gestione delle finanze, la gestione delle risorse umane, il marketing e le vendite.
Essa può portare numerosi vantaggi, come una maggiore efficienza operativa, una migliore esperienza del cliente, una maggiore flessibilità e una maggiore competitività. Inoltre, può aiutare le aziende a ridurre i costi e a migliorare la produttività, consentendo loro di concentrarsi su attività più strategiche.
Dopo i trend di digitalizzazione 2022, molti strumenti finanziari digitali sono diventati sempre più irrinunciabili.
Tuttavia, molte PMI possono avere difficoltà ad adottare la digitalizzazione a causa di limiti di budget e di risorse.
Il DESI e la prospettiva pan-europea di October
Il DESI, ovvero Digital Economy and Society Index, è un indice che fornisce informazioni sullo stato di digitalizzazione dei Paesi membri dell’UE. In un contesto di mercato sempre più competitivo e sfidante, le istituzioni europee hanno ritenuto fondamentale monitorare l’andamento di questo fenomeno.
October è una società tecnologica che opera nel settore del credito alle piccole e medie imprese. Grazie a tecnologia e utilizzo dei dati, October offre soluzioni di credito innovative, semplici e facilmente accessibili alle imprese italiane ed europee mettendo a loro disposizione risorse provenienti sia da prestatori privati, sia da investitori istituzionali. La combinazione di questi due canali di liquidità permette alla clientela di accedere a capitali provenienti da mercati internazionali.
Poiché October è attiva in cinque Paesi europei, abbiamo studiato i progressi in termini di digitalizzazione dell’economia e della società, oltre che delle PMI, in Italia, Francia, Spagna, Olanda e Germania.
Competenze digitali (o capitale umano), connettività, integrazione delle tecnologie digitali e il digitale nei servizi pubblici: per ognuno dei Paesi in cui October opera, proveremo a riassumere o trovare gli aspetti più interessanti di ciascuna di queste quattro aree.
In che posizione del raking si trova il tuo paese….?
Continua a leggere per saperne di più!
L’Italia può fare meglio
Nel DESI 2021, l’Italia sembra in una posizione migliore rispetto al periodo precedente, scalando ben cinque posizioni in classifica; tuttavia i dati del 2021 non sono perfettamente confrontabili con i dati del 2020 e quindi il quadro è meno roseo.
Solo il 41,5% della popolazione italiana di età compresa tra i 16 e i 74, infatti, è in possesso di competenze digitali di base. A questo dato si deve aggiungere anche la bassissima percentuale di laureati nel settore ICT, che corrisponde solo all’1,3%.
Sebbene l’Italia non sia uno dei top performer in termini di prestazioni digitali, la situazione presenta delle buone possibilità di miglioramento.
Nel 2021, il governo italiano si è attivato per promuovere la digitalizzazione attraverso nuove iniziative e piani strategici. Uno di questi è il Piano Nazionale per la Ripresa e Resilienza.
Il PNRR è il piano più ampio dell’UE con un valore totale di 191,5 miliardi di euro, di cui circa 48 miliardi destinati alla transizione digitale. Basti pensare che, grazie a questo piano, l’Italia si pone l’obiettivo di digitalizzare la pubblica amministrazione e il sistema giudiziario. Inoltre, verrà rafforzato il sistema sanitario e verranno modernizzate le imprese tramite l’implementazione di tecnologie avanzate. Ci sarà anche un sistema di trasporti più efficiente e modernizzato!
Passiamo ora alle PMI, che sono sempre più aperte alla opportunità offerte online, come si evince dalla forte crescita del direct lending in questi anni.
Secondo il DESI, le PMI italiane hanno registrato ottimi risultati nell’uso della fatturazione elettronica, sebbene rimangano lacune nell’uso di tecnologie quali i big data e l’intelligenza artificiale, nonché nella diffusione del commercio elettronico.
La dimostrazione è che il 69% delle PMI in Italia ha almeno un livello di intensità digitale base (al di sopra della media europea del 60%).
I segnali positivi, quindi, ci sono!
La tecnologica Olanda
L’Olanda occupa uno dei primi posti nella classifica Desi 2021. Si posiziona infatti al 4° posto sul totale degli Stati membri UE. I punti di forza sono un elevato livello di competenze digitali, sia avanzate che di base, e un ampio utilizzo delle tecnologie digitali e dei servizi online da parte delle imprese.
Nonostante si tratti di un Paese già fortemente digitalizzato, sono state prese nuove misure per ottimizzare ulteriormente la trasformazione digitale del Paese.
Vediamo le più interessanti.
La strategia di digitalizzazione olandese, adottata per la prima volta nel 2018 e aggiornata poi nel 2019, nel 2020 e nel 2021, si basa su tre solidi principi:
- “sii all’avanguardia e cogli le opportunità”
- “tutti partecipano e si lavora insieme”
- “fidati del futuro digitale”
Nel 2020, nonostante la crisi pandemica, in Olanda sono state organizzate 155 attività nella “Code Week”. La Code Week è la settimana europea della programmazione, nata per promuovere l’alfabetizzazione digitale in modo coinvolgente e divertente.
Nel 2020, inoltre, è stato lanciato il “National Growth Fund”, che ha previsto lo stanziamento di 20 miliardi di euro riservati a innovazione, ricerca e sviluppo, intelligenza artificiale, infrastruttura dei dati sanitari e tecnologia quantistica.
E le PMI?
Come accennato all’inizio di questo paragrafo, le PMI olandesi risultano ben digitalizzate, con un livello di intensità digitale almeno di base del 75%.
L’Olanda è anche firmataria della dichiarazione sulla “European Cloud Alliance”, con cui ha accettato di promuovere l’adozione di centri dati e servizi cloud più sicuri ed efficienti dal punto di vista energetico, in particolare per le PMI, le start-up e il settore pubblico.
Francia, la patria del fintech europeo
Nell’edizione 2021 del DESI, la Francia si posiziona al 15° posto su 27 Paesi membri dell’UE. È in linea con la media europea in termini di competenze digitali di base e avanzate e ha margine di manovra per avvicinarsi alla vetta della classifica. Per raggiungere questo obiettivo, sta investendo importanti risorse in ambito di connettività, sistema educativo e uso delle tecnologie digitali.
Ma cosa prevede il piano francese?
Anche il piano di ripresa e resilienza transalpino mira a sostenere la transizione digitale del Paese, grazie ad un contributo di 8,4 miliardi di euro.
In particolare, la digitalizzazione del settore sanitario sarà finanziato tramite un investimento pari a 2 miliardi di euro con l’obiettivo di aver una migliore condivisione delle cartelle cliniche, migliori piattaforme digitali e la garanzia di interoperabilità tra i software di attori del settore pubblico e privato.
E le PMI? Nella nazione di riferimento per il fintech in Europa, la Coalizione francese a favore delle competenze e dei lavori digitali – in collaborazione con il Ministero del Lavoro – sta promuovendo un progetto, incentrato sull’uso dell’AI da parte delle imprese, in particolare le PMI.
I grandi risultati della Spagna
La Spagna si posiziona al 9º posto fra gli Stati membri dell’UE.
La Spagna è uno dei Paesi che ha fatto registrare i progressi più significativi, risultando un forte performer nei servizi pubblici digitali e in particolare in tutta la pubblica amministrazione centrale. Si muove bene anche in termini di connettività e sta anche migliorando sul capitale umano.
Non tutte le imprese, tuttavia, stanno sfruttando al meglio le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, i big data e cloud che potrebbero aiutare a sviluppare ulteriormente la produttività e l’e-commerce.
Scopriamo allora i piani strategici adottati dalla Spagna per migliorare il proprio livello di digitalizzazione.
- Nel 2021 la Spagna ha lanciato il “Piano di Digitalizzazione delle PMI 2021-2025” per promuovere le innovazioni dirompenti e l’imprenditorialità nel digitale.
- Il piano spagnolo per la ripresa e la resilienza contiene una serie di investimenti nel digitale per un totale di 19,6 miliardi di euro, volti a promuovere in primis la digitalizzazione delle PMI.
L’economia spagnola è infatti guidata dalle PMI, che non stanno ancora sfruttando appieno i vantaggi dell’economia online.
Proprio per stimolare la trasformazione digitale, la Spagna ha puntato sul “Piano di Digitalizzazione delle PMI 2021-2025”.
La Germania pro PMI
La Germania si posiziona all’11° posto nella classifica DESI 2021. Ha ottenuto ottimi risultati nella connettività a banda larga ed è un leader nella prontezza al 5G. Inoltre, si posiziona in seconda posizione nella classifica relativa all’adozione della banda larga fissa.
Anche la Germania ha adottato piani strategici per ottenere un miglioramento della digitalizzazione a livello nazionale.
Scopriamone alcuni!
Il PNRR tedesco ha un un budget totale di 26,5 miliardi di euro, che mira a sostenere la digitalizzazione attraverso investimenti significativi.
E le PMI?
La Germania ha lanciato la strategia nazionale per le PMI (Mittelstandsstrategie) e la nuova unità “Digitalizzazione e networking nelle PMI” ha proprio l’obiettivo di accompagnare attivamente il processo di digitalizzazione delle imprese.
Tanti dati e tanti piani: con quali prospettive?
Nei 5 Paesi protagonisti della nostra carrellata, evidenziamo una buona prospettiva di evoluzione digitale. Le imprese e gli imprenditori hanno capito che tecnologia e dati non rappresentano solo il futuro ma costituiscono anche il presente dell’economia e della società.